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Il World Wide Web è ormai diventato lo strumento principale per effettuare ricerche di qualsiasi tipo su qualunque argomento. Tuttavia, non tutto quello che si trova in Rete è sempre attendibile e soprattutto non tutto quello che non vi si trova è per questo inesistente. L'idea del Web semantico nasce per ovviare a queste problematiche, ponendosi come estensione del Web tradizionale: da un lato, vuole consentire una migliore e più puntuale ricerca delle informazioni mediante un collegamento non solo tra documenti, ma anche tra dati; dall'altro, far sì che chiunque possa contribuire a incrementare e ad avere accesso a quello che Tim Berners-Lee ha definito un "grafo globale" di dati, un insieme in cui ciascun dato sia collegato e collegabile agli altri in potenzialmente infinite possibilità di relazione. I Linked Open Data (LOD), ossia dati liberamente accessibili e riutilizzabili, collegati tra loro, ricercabili dai motori di ricerca e comprensibili dalle macchine, sono una delle principali tecnologie che sottostanno alla realizzazione di questo progetto. In questo lavoro, che ha come punto di osservazione ed analisi quello delle biblioteche in particolare e degli istituti culturali in generale, si è innanzitutto esaminata la tecnologia dei LOD per comprenderne livello di sviluppo, criticità e punti di forza; in secondo luogo, si è esplorato il panorama internazionale e nazionale in merito alla produzione di Library Linked Data, cioè dati bibliografici "collegati". Premessa di Giorgio Montecchi.